Camminare, attraversare luoghi, è come dare un diverso significato alle ‘ distanze’. Cambia lo spazio, cambia il tempo.
La velocità e la routine si dissolvono ad ogni passo che, uno dopo l’altro, portano alla scoperta di un mondo troppo spesso dimenticato.
Come se quei passi ci allontanassero dal presente e ci riportassero alle nostre origini. Sia per il gesto, il camminare, sia per quello che ci circonda, una natura incontaminata.
In questo angolo di mondo, nella Valle dell’Albegna ci si sente come protetti, in quell’accogliente insenatura, che è il letto del fiume Albegna, lo sguardo non si perde all’orizzonte delimitato da colline che non fanno vedere oltre. Sarà anche per questo che i piccoli particolari non sfuggono alla vista. Soltanto in una parte di orizzonte scoperto in evidenza c’è il Monte Labbro che sembra talmente vicino da potersi toccare allungando una mano. In realtà, per arrivarci, c’è tutta la valle da attraversare e, lassù, nel punto più alto, la torre, quella edificata da Davide Lazzaretti.
In apparenza la Valle dell’Albegna fino ad arrivare al Monte Labro, mostra una conformazione morfologica diversa dal resto della montagna, il suo fascino sta anche in questa particolarità che la contraddistingue e la caratterizza. Infatti ‘Il territorio dell’Alta Valle dell’Albegna, dal Monte Labbro alle colline di Saturnia, è noto per il particolare pregio del paesaggio e dell’ambiente, per la ricchezza degli habitat, tanto da essere annoverato fra i Siti di Interesse Comunitario: al suo interno si trovano le Riserve Naturali del Monte Labbro, di Pescinello e di Bosco Rocconi. Ma di questa terra non è altrettanto conosciuta la storia: la sua particolare configurazione orografica e idrografica ha favorito lo sviluppo storico, culturale, economico e politico di un’ampia area dall’Amiata al Tirreno. Definita da sempre “in confinibus de Maritima et de Monte Amiata”, la vallata ha costituito una direttrice viaria importantissima, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Transito e confine nello stesso tempo, non Amiata e non Maritima, con una specificità storica..’
Si scopre che strade antiche hanno attraversato i boschi, le tracce sono negli antichi selciati, ancora visibili. Si dice che ci fosse un’antica strada, detta ‘la via del sale’, che univa il Monte Labbro a Saturnia…
La mano dell’uomo la si riconosce nei vecchi ruderi sparsi nella campagna, come ad esempio il ‘mulino di Pezzano’, oppure, nei muretti, murati a secco, che reggono i terreni argillosi.
English Version
Walking through places it is like giving a different meaning to distances. The space changes and the time too.
Velocity and routine dissolve at every step, steps that takes you to the discovery of a world which is too often forgotten
These steps will take us far away from the present and back to our roots in a pristine environment.
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In this corner of the world, called Albegna Valley, we feel protected: it is surrounded by hills that will not make you look further. Just a tiny portion of the horizon is open and from it we can see Monte Labro that seems so close to be touched. However to get there you need to walk through a valley and reach the tower of Davide Lazzaretti at its top.
The Albegna Valley as far as Labro Mountain has a quite different geomorphology from the rest of Amiata Mountain. It is this peculiarity that makes it more fascinating. The territory of the Upper Albegna Valley, from labro Mountain to the hills of Saturnia, is known for the beauty of its landscape and environment, for the richness of its habitat , it is among the Sites of Community Importance (SCI). The are three Natural Reserves: Monte Labro, Pescinello and Bosco Rocconi.
Regarding the history of the Valley, its orography and hydrography have facilitated the historical, cultural, economic and political development of a vast area from Amiata to the Tyrrhenian sea, and it has always been referred to “in confinibus de Maritima et de Monte Amiata”, this Valley has always been an immensely important crossroad, from North to South, from East to West.
We discover that ancient streets have once crossed the woods, their traces are on the old paths that are still visible. It is said that there was an ancient road, called “La via del sale” (Salt street) that linked Labro Mountain to Saturnia. The work of man can be seen on the old ruins scattered in the country side ,“The Pezzano mill” or the dry stone walls.